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Il Consiglio Pastorale Diocesano di Pinerolo scrive al presidente Cota: salviamo i presidi sanitari del territorio

15/02/2013 16:05

L'8 febbraio scorso, al Consiglio pastorale diocesano straordinario, convocato dal vescovo di Pinerolo, Pier Giorgio Debernardi, hanno preso parte più un centinaio di persone: non solo i delegati del consiglio, ma anche sindaci, cittadini, cattolici e valdesi. Tutti insieme per difendere i presidi sanitari del territorio pinerolese che rischiano di essere soppressi o pesantemente ridimensionati. Oltre al vescovo sono intervenuti il pastore Gianni Genre e il moderatore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini. Durante lo stesso incontro è stata preparata una lettera che è stata poi inviata al presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, con l'appello a rivedere il piano di ridimensionamento e soprattutto ad avviare con il territorio quel dialogo fino ad ora negato anche agli stessi sindaci.

 

Al Presidente della Regione Piemonte Dott. Cota

La Diocesi di Pinerolo, riunita nei suoi organismi rappresentativi in data 08/02/2013,
alla presenza dei rappresentanti della Chiesa Valdese, esaminata la difficile situazione sanitaria del Pinerolese, esprime la propria indignazione per i provvedimenti relativi alla progressiva
chiusura dei presidi sanitari di Torre Pellice e Pomaretto e la viva preoccupazione per il futuro dell’Ospedale Civile di Pinerolo. Tali provvedimenti sono destinati a incidere pesantemente sulle fasce di popolazione più deboli e indifese, le quali potranno sempre meno usufruire di un servizio pubblico che dovrebbe invece tutelarle.
La persona ammalata, più di ogni altra, va rispettata e amata, proprio per la sua fragilità e, come cristiani, non possiamo accettare decisioni che abbiano come unico parametro quello
economico. Certamente non ignoriamo le necessità del bilancio che richiedono una riforma, ma
chiediamo che questa non sia frutto di decisioni prese unilateralmente, senza ascoltare, com’è accaduto finora, i rappresentanti delle comunità locali.
Su una materia così importante e delicata, chiediamo a Lei, Signor Presidente, e all’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, di voler aprire il dialogo con il territorio per la ricerca di
soluzioni condivise che -siamo certi - sapranno conciliare le esigenze dell’amministrazione regionale con quelle del territorio, che ci appare veramente troppo umiliato in questo settore.
Il nostro unico movente è prenderci cura della nostra gente. Ce lo impone la parola stessa del Vangelo, che narra del samaritano, il quale si prese cura di un ferito (Lc 10,34). Perciò ci
impegneremo in prima persona  accanto alle persone più deboli, perché non si moltiplichino, oltre ai disagi, anche le ingiustizie nei loro confronti.

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