Facebook Twitter Youtube Feed RSS

Anche i giovani (e stranieri) in fuga da Pinerolo in cerca di lavoro

18/01/2013 15:33

 I giovani Pinerolesi emigrano all’estero. Numeri in aumento. Pinerolo in crisi. La crisi spinge i giovani ad abbandonare il nostro territorio, mentre i cittadini stranieri fanno ritorno nei loro Paesi d'origine.

 La crisi, come sappiamo, sta colpendo duramente il nostro Paese e, purtroppo, anche la nostra città. Le conseguenze più evidenti sono sotto gli occhi di tutti: disoccupazione, negozi che chiudono, fabbriche che falliscono. Vi sono però effetti più difficili da vedere, che minano la società alla base, senza che nel breve periodo nessuno se ne accorga. Tra questi, gli effetti demografici, invisibili per chiunque non ne abbia esperienza diretta o si occupi di statistica.

Crisi economica, aumento della disoccupazione e scarse prospettive di ripresa, da sempre, generano emigrazione verso altri Paesi. La situazione odierna non fa eccezione e tanto meno Pinerolo è estranea al fenomeno. Ma chi sono le persone che decidono di cambiare completamente vita e cercare fortuna altrove?

“Sono principalmente i giovani che decidono di emigrare” ha detto Eleonora Caciotto, responsabile delle statistiche anagrafiche del Comune di Pinerolo “forse perchè non hanno ancora legami stabili.  Nel 2012, per la prima volta da anni, ho cancellato la residenza di circa cinquanta cittadini tra i 20 e i 25 anni. Le mete più comuni sono Francia, Spagna e Inghilterra. Questi numeri si riferiscono a chi sì è allontanato per lavoro, gli studenti non sono inseriti nelle statistiche. Molti di questi giovani vanno all'estero per cercare un lavoro occasionale, magari a stagione, ma poi si stabilizzano lì e non ritornano più. Alcuni aprono addirittura attività all'estero.”

Per tentare di capire perché i Paesi esteri abbiano una così forte attrattiva, abbiamo intervistato Simona Mauro, una ragazza di 19 anni di Pinerolo, che ha trovato lavoro a Cork, in Irlanda: “Ho trovato questo lavoro in seguito ad una borsa di studio ricevuta al termine degli studi superiori” ha detto Simona dalla sua stanza a Cork “e alla fine ho deciso di rimanere qui.”

Hai intenzione di tornare in Italia?

“Per ora no, ho un contratto di un anno e anche dopo mi piacerebbe continuare a lavorare all'estero, ma si vedrà.”

Quindi hai trovato lavoro abbastanza facilmente.

“Sì, in Irlanda è molto più facile passare da un contratto di tirocinio ad uno da impiegata ed è quello che è successo a me. Qui cercano molto la doppia lingua, quindi per un italiano che conosca bene l'inglese è abbastanza facile essere assunto. In Italia invece tutto è reso più difficile dalla crisi.”

 Facilità di assunzione, ricerca di personale giovane e bilinguismo ritenuto una qualità: questi i motivi principali per cui sempre più spesso i giovani italiani scelgono l'estero. Tutto sommato, però, cinquanta cittadini tra i 20 e i 25 che nel 2012 hanno deciso di abbandonare Pinerolo possono sembrare pochi, per una città che conta 34832 abitanti (dato aggiornato al 2012). Purtroppo la questione è più complessa. Pinerolo ha un saldo naturale della popolazione (ossia la differenza tra le morti e le nascite) negativo sin dal 2000 e nel 2012 le morti hanno superato le nascite di 113 unità.

“La popolazione di Pinerolo è, per sua natura, molto anziana.” ha spiegato Eleonora Caciotto “Nonostante siano in leggero aumento, le nascite non riescono ad eguagliare o superare le morti.”

Si capirà quindi come, in una popolazione che invecchia già naturalmente, un'emigrazione che porta via cinquanta giovani in un anno sia un dato da non trascurare. Senza contare che il numero di nuovi giovani, ossia di nascite, è di circa 303 unità, quindi poco più di sei volte quelli che sono partiti.

Dal 2000 l'aumento di popolazione ha sempre mantenuto, comunque, un andamento positivo, anche se nell'ordine di poche centinaia di unità. Questo grazie all'immigrazione di cittadini stranieri, che hanno fatto sì che il saldo totale (saldo naturale più saldo migratorio), e quindi l'aumento di popolazione, fosse in positivo. Anche questa tendenza ha però subito, nel 2012, un'inversione.

Un altro dato nuovo nell'anno passato è stato il numero di cittadini stranieri che hanno chiesto di essere cancellati dai nostri registri. Durante il 2012 abbiamo cancellato 215 stranieri, di cui 68 hanno fatto ritorno al loro Paese d'origine.”

Con questo nuovo dato, per la prima volta dal 2004, il saldo totale della popolazione ha avuto segno negativo, registrando una diminuzione di 32 unità.

Numeri che, come ha ricordato Eleonora Caciotto, possono essere frutto delle normali oscillazioni statistiche della popolazione, quindi l'anno prossimo il saldo totale potrebbe di nuovo essere positivo. Diverso significato hanno invece i dati parziali, ossia quelli riguardanti l'emigrazione dei giovani, il rimpatrio degli stranieri e soprattutto l'invecchiamento della popolazione. Quando ci sarà una ripresa economica, rischiamo, con queste tendenze, di non avere la manodopera per sfruttarne i benefici. Insomma, la solita storia del pane e dei denti.

 

Simone Sindoni

Commenti