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Veni Legi Vidi. “Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato”: effetti mozzafiato e tecnologia all'avanguardia per un'esperienza unica.

16/12/2012 14:53

In proiezione nelle sale in questi giorni, “Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato”, è sicuramente uno dei film high budget più attesi del 2012. Azione veloce e magnetica, animazioni all'avanguardia e effetti speciali mozzafiato non deluderanno i fan, restituendo un'esperienza cinematografica completa ed intensa.

Primo capitolo di una trilogia, realizzata dal regista Peter Jackson, basata sull'omonimo libro di J.R.R. Tolkien, “Lo Hobbit” precede di sessant'anni le vicende narrate nel più famoso capolavoro dell’autore, “Il Signore degli Anelli”; e proprio questo è il motivo della palpitante attesa che ha caratterizzato quest'opera.

Bilbo Baggins, hobbit della Contea, viene convinto dallo stregone Gandalf e da un gruppo di tredici Nani, guidato dal principe Thorin Scudodiquercia, a partecipare ad un viaggio lungo e pericoloso. L’obiettivo è riconquistare Erebor, antica capitale del regno dei Nani, ora occupata dal terribile drago Smaug. Inseguita dal crudele orco bianco Azog, nemico storico di Thorin e assassino del re dei Nani, la sgangherata banda dovrà combattere e superare numerose difficoltà per tentare di raggiungere la città. Fondamentale la sequenza dell’incontro di Bilbo con Gollum, succube portatore dell’anello magico, antefatto alla base di tutte le vicende de “Il Signore degli Anelli”.

 

“Lo Hobbit” è indubbiamente un film da vedere su grande schermo, in quanto punta primariamente alla spettacolarità sul piano sonoro, emotivo e visivo. Quest'ultimo è sicuramente il più importante: sono infatti le inquadrature ampie, le panoramiche (anche se un po’ troppo frequenti) e l'uso massiccio di effetti e computer grafica a rendere la visione di questo film un'esperienza davvero unica.

La pellicola è stata principalmente girata in Nuova Zelanda e tutta la post produzione (sicuramente la fase più lunga nella realizzazione del film) è stata realizzata alla Weta Digital, famosissima azienda di effetti speciali fondata dallo stesso Peter Jackson. Rispetto alla saga del “Signore Degli Anelli” vi è stato un notevole salto nell’utilizzo della computer grafica, dovuto anche alla continua evoluzione tecnologica. Un esempio pratico è dato da Gollum, già nella trilogia reso con tecnologie d'avanguardia, ma che raggiunge adesso livelli praticamente foto realistici, sia nelle espressioni facciali che nei movimenti. Il lavoro svolto dalla Weta Digital nel campo dell’animazione è davvero sopraffino, come già in produzioni precedenti, quali ad esempio “Avatar”.

“Lo Hobbit” è inoltre il primo lungometraggio ad essere filmato a 48 fotogrammi al secondo, un’innovazione che rende i movimenti molto più fluidi rispetto ai 24 che il cinema utilizza da quasi 80 anni. Peter Jackson, assieme ad altri registi del calibro di James Cameron, sostiene infatti che questo nei prossimi anni diverrà lo standard. Purtroppo attualmente in Italia solo una ventina di sale sono equipaggiate per proiettare con questa tecnologia.

La straordinaria colonna sonora, realizzata da Howard Shore, già compositore nel “Signore Degli Anelli”, nonché negli ultimi film di Martin Scorsese, ricorda molto quella della trilogia, con lo stesso tema epico-drammatico che accompagna felicemente le immagini.

La pellicola dura ben 169 minuti, ma non spaventatevi; l’utilizzo da parte del regista di un ritmo incalzante caratterizzato da frequenti, anche se a volte un po’ forzati, colpi di scena vi terranno sul bordo della sedia dall’inizio alla fine. La trama è raccontata in modo originale, quasi fiabesco, mancando spesso però di quell'atmosfera epica che caratterizza la trilogia precedente.

 

“Lo Hobbit” è un film che accontenterà sia i fan di Tolkien che gli amanti del cinema spettacolare. Il nostro consiglio è di vederlo in 3D, nonostante il costo lievemente maggiore. La resa di molte scene, studiate appositamente per questa tecnologia, è infatti molto più alta, aumentando di molto il piacere della visione.

Per critiche, consigli o nuovi titoli, l'indirizzo è redazione@vocepinerolese.it . Vi aspettiamo tra due settimane, con un breve approfondimento sulla tecnologia 3D.

 

Matteo Olivieri

Simone Sindoni

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