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Arriva l'influenza. Avviata sorveglianza. Nessuna preoccupazione per il vaccinio

25/10/2012 15:49

           INFLUENZA, AVVIATA LA SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA

 Nessuna preoccupazione per le notizie relative al blocco di alcuni lotti di vaccino

 

In relazione alle notizie di stampa relative al blocco di alcuni lotti di vaccino, l’Assessorato regionale alla Sanità precisa che non esistono preoccupazioni nella nostra regione: i prodotti interessati non sono ancora stati distribuiti o sono stati addirittura bloccati nella fase di test che precede l'immissione sul mercato. Nessun problema anche per la disponibilità, visto che i provvedimenti assunti dal Ministero della Salute incidono in misura trascurabile sulla fornitura regionale complessiva, sufficiente ad assicurare il buon andamento della campagna vaccinale.  Tra poche settimane, inizierà la stagione influenzale che,  prevedibilmente, colpirà migliaia di persone di ogni età costringendole a letto. Come ogni anno è stato attivato, nella nostra regione, il sistema integrato di sorveglianza epidemiologica che consentirà di seguire settimanalmente l’andamento dell’epidemia. Le principali fonti informative sono: 1) il sistema di sorveglianza “Influnet”, basato su una rete di medici e pediatri sentinella coordinato a livello nazionale dall’Istituto superiore di sanità, che rileva le visite mediche per sindrome influenzale e raccoglie campioni per la ricerca dei virus influenzali; 2) i dati di accesso ai principali Pronto Soccorso regionali che rilevano i casi di sindrome influenzale e gli eventuali ricoveri successivi; 3) i ricoveri, nei reparti di terapia intensiva, dei casi più gravi di influenza. Gli isolamenti virali effettuati presso i laboratori di riferimento e le coperture vaccinali ottenute nelle diverse ASL integrano il quadro regionale della sorveglianza. I dati presentati nel bollettino annuale prodotto dal SeREMI, il Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle  malattie infettive dell’Asl di Alessandria, indicano che circa 520.000 piemontesi si sono ammalati durante la scorsa stagione influenzale, una delle più intense degli ultimi dieci anni.  Il periodo epidemico è iniziato a novembre 2011 e ha raggiunto il suo massimo nella prima settimana di febbraio 2012. La malattia ha colpito prevalentemente i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni. Per sindrome influenzale circa 50.000 persone si sono rivolte ai pronto soccorso piemontesi: di queste, 14.000 sono state ricoverate. Contro l’influenza si sono vaccinate circa 700.000 piemontesi, tramite il proprio medico di medicina generale. Rispetto agli scorsi anni si è riscontrato un calo di circa 60.000 dosi che ha riguardato sia i soggetti a rischio che le persone oltre i 64 anni. L’Assessorato regionale alla Salute ha avviato varie iniziative di promozione della vaccinazione per sostenere la campagna che partirà tra pochi giorni. I dati sull’andamento dell’influenza saranno disponibili- sul sito della Regione e del SeREMI- a partire dalla prima settimana di novembre.

La sindrome influenzale
L'influenza è una malattia respiratoria acuta dovuta alla infezione da virus influenzali. È una malattia stagionale che si verifica durante il periodo invernale in Europa e nell’emisfero settentrionale.
I sintomi dell’influenza possono essere provocati, oltre che dai virus influenzali, anche da molti altri virus che provocano affezioni del tutto indistinguibili, dal punto di vista clinico, dall'influenza (Adenovirus, Rhinovirus, virus respiratorio sinciziale, ecc.).
Per questo si parla di sindromi influenzali (ILI=Influenza Like Illness), mentre per definire l’influenza vera e propria occorre che la presenza del virus sia confermata da test di laboratorio.
I casi di sindrome influenzale sono definiti dalla presenza di febbre >38,5 °C con almeno un sintomo respiratorio (tosse, faringodinia, congestione nasale) e un sintomo sistemico, come cefalea, malessere generalizzato, sensazione di febbre (sudorazione, brividi), astenia.
Per la diagnosi clinica di influenza nel bambino è importante considerare che i bambini più piccoli non sono in grado di descrivere la sintomatologia sistemica che può evidenziarsi semplicemente con irritabilità, pianto, inappetenza, vomito e diarrea. Questi due ultimi sintomi sono frequenti nel lattante ma solo eccezionalmente si associano a febbre. Occhi arrossati e congiuntivite sono
caratteristici del bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata. Nel bambino di 1-5 anni, infine, è nota la grande frequenza di
laringotracheite e bronchite associate a febbre elevata.
La misura più comunemente utilizzata per stimare la dimensione del problema è rappresentata dal numero settimanale di casi di
sindrome influenzale (ILI) che giungono alla osservazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta come causa
di consultazione ambulatoriale o domiciliare.
Le informazioni vengono completate con la misura degli accessi ai servizi di Pronto Soccorso, dei ricoveri ospedalieri e dei casi
gravi ricoverati in rianimazione.
La frequenza con cui insorgono i casi, pur essendo assai diversa da epidemia a epidemia, è rimasta relativamente stabile negli
ultimi 10 anni non giungendo mai a interessare complessivamente, in tutta la stagione influenzale, più del 10% della popolazione
generale.
Le curve epidemiche disponibili per il Piemonte mostrano una regolare tendenza a manifestarsi nel periodo compreso tra dicembre
e marzo di ogni anno. L’unica eccezione è rappresentata dalla stagione epidemica 2009/2010, in cui il picco di infezioni sostenute
dalla nuova variante virale H1N1 si è manifestata nel periodo ottobre-dicembre 2009.

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