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ANPAS MANIFESTA IMPEGNO E SOLIDARIETÀ A DIFESA DEL 118 CONTRO I TAGLI ALLA SANITÀ PIEMONTESE

05/10/2012 11:43

È la prima volta che accade, mai nella loro secolare storia le Pubbliche Assistenze del Piemonte si sono trovate di fronte a tanta indifferenza da parte di istituzioni democratiche. Un rifiuto al confronto che non solo annulla, ma calpesta il valore costituzionale della sussidiarietà. «La Regione favorisce l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, l’associazionismo e il volontariato, assicurandone la partecipazione e la consultazione nello svolgimento delle funzioni regionali», è scritto nello statuto della Regione Piemonte.

 Il trasporto infermi a mezzo ambulanza e l’emergenza urgenza 118 sono attività di interesse generale. È quanto ribadiscono, davanti alla sede della Regione Piemonte, i 350 volontari del soccorso arrivati questa mattina da tutto il Piemonte in rappresentanza dei 9mila militi delle 81 Pubbliche Assistenze piemontesi. Chiedono di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano i servizi sanitari primari e di emergenza urgenza e difendono il Servizio 118 denunciando i tagli lineari ai convenzionamenti.

Una manifestazione regionale di protesta che ha visto sfilare volontari e oltre 80 automezzi, tra ambulanze e autovetture, delle Pubbliche Assistenze piemontesi.

 Il Presidente Anpas Piemonte, Andrea Bonizzoli nell’esprimere la delusione del movimento Anpas per il mancato incontro con l’Assessore, Paolo Monferino, ha dichiarato: «Neanche oggi l’Assessore regionale alla Tutela della Salute e Sanità ha voluto incontrarci, era un’occasione per conoscere la nostra realtà e i nostri volontari ed è andata persa. Ringraziamo l’Assessore al Bilancio e finanze, Giovanna Quaglia, e il Direttore del Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale del Piemonte, Luciano Conterno per l’interesse dimostrato e per essersi resi garanti di un incontro in tempi stretti con chi dovrebbe essere il nostro principale interlocutore, l’Assessore Monferino».

 In riferimento alla nota dell’Assessore Paolo Monferino indirizzata al Comitato Regionale Anpas del Piemonte il 28 settembre, dove l’Assessore si augura che nella giornata della manifestazione «siano state adottate tutte le misure necessarie per evitare che possano verificarsi disservizi nei confronti dei cittadini», il Presidente Bonizzoli risponde: «Le Pubbliche Assistenze Anpas sono parte integrante del funzionamento del Sistema 118, un’eccellenza in Piemonte. Tengo a confortare l’Assessore, i quotidiani 1.100 servizi sono stati oggi puntualmente assicurati in tutto il Piemonte, come avviene ogni giorno da oltre cento anni. Non è stato uno sciopero, ma la manifestazione di un disagio che i nostri volontari sentono».

 I forti tagli alla Sanità piemontese hanno allungato di molto i tempi di rimborso delle spese sostenute dalle Pubbliche Assistenze Anpas per i servizi resi, costringendole a chiedere consistenti anticipi bancari per far fronte alle necessità quotidiane di carburanti, acquisto e manutenzione delle ambulanze, degli automezzi, delle attrezzature sanitarie, pagamento degli stipendi e degli oneri connessi al personale dipendente.

Molte di queste associazioni si trovano in seria difficoltà, non solo a Torino e provincia, dove la situazione è diventata ormai insostenibile tanto da comunicare al Prefetto il preavviso di interruzione del Servizio 118 e che ha visto l’impegno dell’Azienda Ospedaliera Città della Salute a ritornare a regime con i pagamenti entro fine novembre, ma nell’intero territorio regionale dove spiccano, tra gli altri, i disastrosi ritardi dell’Asl Cn1.

 Quello che l’Assessore Monferino chiama un «ritardo così contenuto» che si attesta a 300 giorni per i «fornitori» del Servizio sanitario regionale, mette in realtà in ginocchio le Pubbliche Assistenze, Organizzazioni di Volontariato incaricate di pubblico servizio e non imprese a scopo di lucro come il temine «fornitori» fa erroneamente intendere.

 «Ribadiamo la nostra volontà a incontrare l’Assessore – conclude Bonizzoli – e lo invitiamo a venirci a trovare in una delle nostre 81 sedi, palestre di democrazia e di cittadinanza, e a salire su una delle nostre 400 ambulanze, strumenti di impegno e di solidarietà».

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