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Tribunale di Pinerolo a Torino. Severino: “riforma epocale”. Opinioni di on. Merlo e sen. Malan

06/07/2012 14:29

Il ministro della Giustizia Severino ha deciso: accorpati 37 tribunali e 38 procure, cancellate tutte le 220 sedi distaccate e 674 sedi di giudici di pace. Tra gli accorpamenti anche il trasferimento del tribunale di Pinerolo a Torino. Non è una bella notizia per la città di Pinerolo, per i pinerolesi, per gli operatori del settore. Secondo la Severino è invece una buona notizia per le casse dello Stato. La ministra precisa: “Rivoluzionata la geografia giudiziaria ferma all'Unità d'Italia. Avevamo davanti sprechi imbarazzanti”.

E Adesso? Tutti sperano in una pressione politica da parte dei nostri esponenti politici locali (on. Merlo e sen. Malan) nei palazzi della politica romana. Un’impresa ardua che i due politici locali, da soli, non potranno mai portare a buon fine. Troppe parole inutili. La macchina del rigore di Monti difficilmente farà un passo indietro. Ma non è detto. Da Roma, mi hanno comunicato,  la partita non è ancora persa. C’è ancora una flebile speranza. Vedremo.

L'opinione del sen Lucio Malan (PDL) :

"Nella razionalizzazione delle sedi giudiziarie i parlamentari piemontesi non potranno accettare penalizzazioni del loro territorio. Non si vede perché la nostra regione dovrebbe essere di gran lunga quella che perde più tribunali. In particolare, non si capisce quale sarebbe il criterio oggettivo in base al quale la provincia di Torino, con le sue problematiche molto specifiche, dovrebbe avere solo due tribunali, cioè ogni 1,15 milioni di abitanti, mentre il resto del Piemonte ne avrà almeno uno ogni 307 mila, anche nella malaugurata ipotesi di chiusura di tutti quelli fuori dai capoluoghi di provincia. Per criteri di equità e per la nostra dignità non potremo accettare simili disparità, tanto meno da un governo tecnico."

L'opinione dell' on. Giorgio Merlo (PD)

  “La soppressione dei Tribunali non può essere dettata da elementi puramente discrezionali e sganciati da qualsiasi criterio. Il Ministro Severino non può garantire la presenza di Tribunali di piccole dimensioni, con pochi abitanti e, di conseguenza con una produzione sottodimensionata e sopprimere, al contempo, Tribunali di grandi dimensioni territoriali con una produzione voluminosa. 
Se le motivazioni trapelate su alcuni quotidiani rispondono al vero – e cioè la soppressione, ad esempio, del tribunale di Pinerolo per mantenere quello di Ivrea o, peggio ancora, quello di Mondovì – il Ministro Severino dovrebbe spiegare perché smentisce, platealmente, i contenuti e i criteri previsti dalla recente delega al Governo e che lo stesso Governo non può disattendere allegramente con scelte radicalmente estranee e discrezionali. 
Anche un Governo tecnico non può prescindere, quando fa scelte politiche che hanno enormi ricadute territoriali, dalle regole e dai criteri che presiedono le singole decisioni”. 

Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it

Il comunicato di Palazzo Chigi sul riordino del sistema giudiziario

«La riunione del Consiglio dei Ministri sospesa alle ore 01.30 di giovedì 4 luglio, è ripresa oggi alle ore 10.00. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà. Il Consiglio ha approvato il decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie che da attuazione alla delega al Governo attribuita dalla legge per la stabilizzazione finanziaria n. 148 del 2011 approvata dal precedente Esecutivo. Attuando in maniera rigorosa i criteri di carattere tecnico previsti dalla legge delega, lo schema di decreto legislativo - che ora passerà alle Commissioni parlamentari per un parere obbligatorio ma non vincolante - prevede: - la riduzione e l'accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure (per il Tribunale di Napoli Nord non è previsto l'ufficio di procura, la cui competenza è attribuita alla Procura di Napoli Sud); - la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale; - la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, la cui pianta organica non subirà alcun ridimensionamento. A questa riorganizzazione si aggiunge quella degli uffici dei giudici di pace che ha già portato all'individuazione di 674 sedi che saranno soppresse e rispetto alle quali è atteso il parere delle commissioni competenti. Alcuni criteri - non derogabili - di delega seguiti dal Governo hanno inciso pesantemente sulla possibilità di sopprimere e accorpare uffici di dimensioni inferiori agli standard individuati, come ad esempio l'obbligo di permanenza del tribunale ordinario nei circondari capoluogo di provincia. Il secondo limite è stato rappresentato dalla cosiddetta «regola del tre» (non meno di tre tribunali e procure per ciascun distretto di Corte di Appello), che ha impedito la soppressione di uffici palesemente al di sotto degli standard fissati. Proprio la concomitanza di queste due regole ha ristretto notevolmente l'ambito di intervento sul totale dei 165 tribunali. Oltre al recupero dell'efficienza, la riduzione degli uffici giudiziari comporterà anche risparmi di spesa, pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. I costi per questa operazione di razionalizzazione saranno di entità di gran lunga inferiore rispetto ai vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il sistema giudiziario per i prossimi decenni».

 

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