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Campi Rom: servono risorse e un piano strategico del Governo per migliorare le condizioni di vita

12/03/2012 23:04

"Bisogna darsi un obiettivo politico di medio termine per superare i campi. I Ministeri dell'Istruzione, Solidarietà  sociale, Lavoro e degli Interni per la prima volta hanno avviato un percorso comune per  delineare una strategia", il senatore Pietro Marcenaro, Presidente della Commissione parlamentare Diritti Umani, ha illustrato questa mattina alla Cascina Marchesa di corso Vercelli il Primo Rapporto parlamentare sulla popolazione rom in Italia.

Un'iniziativa del Circolo Banfo di Barriera di Milano, il cui Presidente, Francesco Vercillo, ha introdotto ricordando il lungo percorso avviato dal territorio di Torino nord per l'integrazione dei rom, che ad un certo punto si è bloccato, fino a giungere alla "vergogna di Lungo Stura e via  Germagnano".

“Per affrontare il problema serve la conoscenza. - ha dichiarato Marcenaro - E così si scopre che i rom sono un popolo di bambini, oltre il 40% dei rom residenti in Italia hanno meno di quattordici anni. E c'é di più, non esistono dati sulla speranza di vita. 

Solo in Italia ci sono campi che sono discariche vere e proprie, una situazione che va superata e le risorse possono venire dall'Europa".

Le Presidenti delle Circoscrizioni 5 e 6, Paola Bragantini e Nadia Conticelli, sui cui territori ricade la quasi totalità dei campi abusivi, hanno sottolineato, insieme alla vicepresidente della 2, Luisa Bernardini (in rappresentanza del Presidente, Antonio Punzuruddu), che questa delicata questione non può essere scaricata sui territori, che per altro soffrono già di evidenti marginalità sociali. " Serve un piano di intervento condiviso dalle Istituzioni, tutte. La Città non può essere lasciata sola a gestire una questione complessa che è di portata Europea".

Tra le richiesti che i Presidenti  delle Circoscrizioni hanno portato al Prefetto insieme al sindaco Fassino, la necessità delle risorse sufficienti per implementare le buone pratiche di inserimento e scolarità già avviate a Torino, l'alleggerimento degli insediamenti abusivi di lungo Stura Lazio, Continassa, corso Tazzoli, un presidio fisso delle Forze dell'Ordine in via Germagnano. Uno degli attori privilegiati di questo dialogo deve diventare naturalmente la Regione, ha ricordato il Consigliere Andrea Stara, presentatore di un disegno di legge per la modifica della legge regionale sulla popolazione nomade. "Bisogna portare avanti contemporaneamente un percorso che miri a riportare legalità e superi le condizioni attuali di vita nei campi nomadi. Le esperienze di semplice sgombero di Roma o Milano sono state un inutile sperpero di denaro pubblico e hanno spostato le barchi solo di qualche centinaio di metri. Pio Caon, della Pastorale Migranti, insieme a Elvi Rossi, Presidente dell'Atc, hanno messo l'accento sulla necessità di un investimento reale e continuativo nei percorsi di scolarizzazione, formazione professionale e inserimenti abitativi, ma in un contesto reale di mix sociale.

Per l'Amministrazione comunale l'assessore all'Integrazione Ilda Curti, "stiamo parlando di povertà e marginalità, che possono essere affrontate con azioni concrete e a piccoli passi. Un esempio per tutti, con il progetto Locare abbiamo inserito in abitazioni trenta famiglie rom, attraverso il normale circuito della locazione privata, non in case popolari. Ma non esistono ricette facili e dobbiamo essere consapevoli che servono scelte anche scomode. Occuparsi di rom da parte delle istituzioni non può essere un'azione volontaristica". 

Il Presidente del Banfo  Vercillo ha concluso affermando che “questo territorio è al limite della rottura sociale, perciò nessuno pensi di spostare il campo di lungo Stura in altre parti dello stesso torrente: i campi vanno eliminati a cominciare da quelli abusivi”. Tra qualche tempo verificheremo il percorso fatto direttamente con le massime autorità competenti”.

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