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Tere Grindatto, ovvero la pelle della pittura.

28/02/2012 16:25

Quarto appuntamento dell’En Plein Air arte contemporanea, all’Ora Giusta di corso Torino 88 a Pinerolo. Si sta ormai pienamente consolidando il rapporto tra l’associazione

culturale e il locale pinerolese e in questo caso è l’occasione per presentare la personale
di Tere Grindatto intitolata IO: una carrellata di lavori oscillanti tra figurazione e astrazione,
un work in progress all’insegna della ricerca artistica. Chi si avventurasse nel suo nuovo
studio di Via Duca degli Abruzzi 7 avrebbe modo di entrare in contatto con uno splendido
ed enigmatico luogo dove si sono stratificati, accumulandosi negli anni, gli esiti di una
ricerca mai risolutiva, segnata da un’ansia produttiva dedita ad affinare un’autenticità fuori
da ogni ottica darwiniana e più propensa invece a essere assimilata ad un sostrato di
memoria carico di simboli di junghiana ascendenza. Il suo studio/nicchia, caverna
primordiale, è segnato da una dedizione all’imparare facendo che vive di cumuli di
esperienza mai veramente razionalizzata, divenendo spesso ciclonica, in cui si
affastellano il suo presente e al contempo un universo favolistico, dove l’io e il mondo
convivono tra pennelli e colori, tra astrazione e figurazione con disincantata prassi che
incarna un fare artigianale lontano da ogni ordigno tecnologico. Per questa esposizione
sono stati selezionati i lavori più rappresentativi della sua ricerca sull’IO interiore,
sull’artista donna e creatrice, attenta ai cambiamenti della vita, alle contraddizioni della
società che spesso prevaricano allontanandoci da un mondo che a volte ci sembra in-
sostenibile ma dal quale l’artista trae forza ed energia positiva. Il percorso dell’artista è
fatto di mete, miraggi, racconti, introspezioni, turbamenti, ogni volta la tela, la superficie
pittorica diventa spazio, vuoto, da colmare, per avviare una nuova avventura… spesso le
sue opere sono polimateriche, sono un mostrare nascondendo, sotto la pelle di velature o
diaframmi reali. Un’estensione del suo io mediante la cifra cromatica e/o l’appunto fisico di
oggetti prelevati dal reale; un fluttuare tra la rappresentazione e la presentazione diretta,
in un cortocircuito poetico contrappuntato di sostanze materiche sublimate da un forte
cromatismo. La sua ricerca è dal 1964 che accetta di misurarsi nel momento espositivo ed
è quindi contemporanea delle prime esperienze poveriste e concettuali da cui si svincola
continuamente, mantenendo fede ai suoi maestri: Enrico Paulucci, Sandro Cherchi, Mario
Calandri e Francesco Franco. Fedele ai pro-genitori sviluppa autonomamente il suo
discorso artistico non lasciandosi mai soggiogare da facili adesioni alle tendenze
imperanti. Con l’approdo in laguna dei transavanguardisti, negli anni ’80, la stagione
dell’arte riprenderà a piene mani a occuparsi di pittura e la ricerca di Tere è in qualche
modo in quel solco, in quella stagione in cui i neo-espressionisti tedeschi, con il quintetto
guidato da Achille Bonito Oliva, rilegittimano il disegno, la pittura, la materia immaginifica
del colore. Un invito a godersi le sue opere all’Ora Giusta fino al 15 aprile e seguire i
prossimi appuntamenti di En Plein Air del 2012 perché, in un momento di profonda crisi
anche della cultura, con Elena Privitera abbiamo deciso di reagire sviluppando ogni
sinergia possibile, per non arrendersi al vuoto che incombe.

Marco Filippa – Vice Presidente di En Plein Air –arte contemporanea

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