Facebook Twitter Youtube Feed RSS

Politica Pinerolo. in comune Bilancio di sei mesi di (in)attività

15/02/2012 17:21

Maggioranza in disarmo, territorio in declino

Decidere di non decidere Bilancio di sei mesi di (in)attività a Pinerolo

 Non vi nascondo che provo una certa difficoltà quando, incontrando amici e conoscenti, l’argomento cade inevitabilmente sull’attività di questi primi sei mesi di amministrazione cittadina. Come rispondere infatti, alla constatazione che la politica locale ha prodotto ben poco? Come contestare che l’agenda politica di Pinerolo è sotto vuoto pneumatico? Alle molte rumorose comparsate sui media di chi è stato chiamato ad amministrare la cosa pubblica corrisponde un assordante silenzio di atti compiuti, decisioni assunte e opere realizzate. Una paralisi gestionale, sia chiaro, ereditata dalla precedente amministrazione ma che a lungo andare rischia di compromettere per sempre il nostro territorio. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso. Infatti, pur di vincere ad ogni costo, nell’ultima tornata elettorale non si è lesinato ad accordi ed alleanze, anche quelle tra loro più improbabili, senza pensare però che una maggioranza todos caballeros, non è in grado di garantire la governabilità. Da qui l’immobilismo statuario che ha contraddistinto questa fase di avvio del mandato. Del resto il sindaco, prima di potersi muovere è costretto a ballare con tutte le forze che compongono questa variegata maggioranza, un ballo che ben presto si trasforma in un esercizio di equilibrismo precario e termina inevitabilmente con un nulla di fatto. Ecco perché tranne l’aumento delle tasse, le tariffe dei parcheggi, e le aree a pagamento non ci sono delibere per le quali l’attuale amministrazione sia ricordata. La stessa squadra di governo non è stata ancora completata e manca tuttora l’assessore all’urbanistica. E’ comprensibile che, date le basi non proprio solide su cui il primo cittadino si muove, lo stesso voglia mantenere la delega all’urbanistica come jolly da spendere quando la composizione della maggioranza dovesse cambiare geometria ma è lecito domandarsi, chi paga le conseguenze di un tale stato di cose ? Ovvio, sono tutti i cittadini a pagare le numerose scelte continuamente rinviate. Pensiamo per un momento alla tanto discussa edificazione di Monte Oliveto. Ben sapendo di non avere una posizione unitaria sul tema si è preferito rinviare la decisione, delegando ogni assunzione di responsabilità al tribunale amministrativo. Ma se l’urbanistica della nostra città la dovranno decidere i magistrati, allora noi rappresentanti dei cittadini cosa siamo stati eletti a fare? Anche sulla sicurezza della città, le scelte continuano ad essere rinviate oppure delegate ad altri. E’ il caso della nuova caserma dei Carabinieri: ora il canone è troppo basso e dunque è il Ministero che deve fare qualcosa per sbloccare l’impasse oppure, qualora si decidesse di trasferire il comando alla caserma Bouchard è la sovrintendenza che deve rimuovere il vincolo culturale, altrimenti non se ne fa nulla. Anche di fronte alla conclamata inadeguatezza delle politiche finora attuate per il centro storico, la risposta è “istituiremo una commissione” senza tuttavia dire quando e dove si riunirà, con il solo risultato di rinviare ogni scelta all’infinito. Lo stesso dicasi per l’abbandono dei tanti edifici storici come il merlettificio Turck, dove nemmeno l’incidente occorso l’ultimo dell’anno ad un senzatetto che ha rischiato di perderci la vita, è bastato per dare inizio ad una seria riflessione sulla destinazione d’uso di questi monumenti all’indolenza e all’incapacità di amministrare. E la lista potrebbe continuare ancora per molto, visto che l’elenco di ciò che si è perso (Asl, Atl, opere post olimpiche, aziende e posti di lavoro, collegamenti ferroviari ecc.) e ciò che è ancora in bilico (Tribunale, Carabinieri, …) è provvisoria e destinata, ahimè, ad aumentare. Tutte perdite di fronte alle quali anziché prendere urgenti provvedimenti e fare una seria analisi, priva di pregiudizi e ideologie, l’unica risposta è stata finora quella di rinviarne la soluzione, tanto che l’unica decisione che è stata presa sicuramente finora è proprio quella di non decidere. Come una nave alla deriva o una macchina in movimento cui improvvisamente si spegne il motore, subiamo passivamente tutto ciò che accade spinti soltanto da quella poca inerzia che ancora ci fa muovere mentre il territorio è sempre più condannato ad un lento ed inesorabile declino. 

                                                                                                                      Massimiliano PUCA 

Commenti