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“Pace di Cavour” o dei valdesi. Primo esempio di libertà religiosa nell’Europa moderna

15/02/2012 17:15

Su iniziativa del Comune di Cavour, della Parrocchia, dell’Oratorio, della Pro Cavour e dei Rappresentanti della Comunità Valdese si celebrerà a Cavour giovedì 16 febbraio alle ore20 inoccasione della “ Giornata della Libertà”il 450° anniversario della “ Pace di Cavour o dei Valdesi”.

La “Giornata della libertà” è celebrata dal popolo Valdese ogni anno il 17 di febbraio per ricordare quando il Re Carlo Alberto concesse nel 1848 con “Regie Lettere Patenti” i diritti Civili e Politici alle genti di religione valdese ponendo fine a secoli di pesanti discriminazioni. Ma, circa tre secoli prima di questo importante avvenimento, vi fu un altro atto (che possiamo considerare suo precursore) ossia “ La pace di Cavour”.  La firma di questa “Pace” fu il primo effettivo esempio di concessione di libertà religiosa.  A Cavour, il17 febbraio 2012, si vogliono festeggiare e riunire idealmente in un unico contesto storico/religioso questi due avvenimenti.  Ma vediamo più in dettaglio i fatti storici: “ Parigi val bene una Messa” con questa frase divenuta famosa Enrico di Borbone, che era di religione calvinista, abiurò il 25 luglio del 1593 la sua fede protestante divenendo “Enrico IV° il Cattolicissimo Re di Francia”. Il Re, pur sempre sensibile ai richiami dei protestanti e per rinsaldare il suo regno duramente provato ed insanguinato da trent’anni di guerre di religione, promulgò il 13 aprile del 1598 l’Editto di Nantes. Questo storico atto metteva finalmente fine (purtroppo solo temporaneamente) alle persecuzioni ed alle guerre di religione tra cattolici e protestanti.  L’editto di Nantes dettava le regole ed i rapporti di pacifica convivenza tra le due professioni religiose e concedeva agli ugonotti la libertà di culto ovunque (tranne che a Parigi e nelle residenze reali) e dava loro in pegno un importante numero di piazzeforti.

Tuttavia questo grande passo verso la completa libertà di culto, da tutti decantato, celebrato e ricordato, non fu in realtà il primo in assoluto in quanto fu preceduto, ben trent’anni prima, dalla meno nota ma non meno importante (soprattutto perché precorse i tempi), “ Pace di Cavour” del 1561.  La “ Cittadella sabauda” così come veniva chiamata in passato Cavour ha sempre ricoperto (suo malgrado) un ruolo strategico non marginale nella lunga serie di scontri, battaglie e guerre che hanno imperversato per secoli sulle terre piemontesi. Le guerre di religione tra Cattolici e Protestanti, scoppiate conla Riformanel XVI° secolo, e le complesse diatribe politiche e militari per ottenere l’egemonia in Europa videro, infatti, il Piemonte tra i principali protagonisti essendo il suo territorio un ” punto nodale” di grande importanza strategico / militare. La riforma calvinista, giunse ufficialmente, sulle montagne del Piemonte nel 1555 quando due pastori ginevrini Vernou e Lauvregat celebrarono per la prima voltala Santa Cenaa Fenestrelle davanti ad un folto pubblico ed organizzarono la nuova comunità religiosa promulgando l’edificazione dei primi Templi.

Ma, già nel 1535, il Duca di Savoia Carlo III ° aveva incaricato Pantaleone Bersatore, signore di Miradolo, ed i suoi armati di arrestare nelle valli d’Angrogna quanti più valdesi poteva per consegnarli ai tribunali della Santa Inquisizione.

Con la pace del 1559 tra Spagna e Francia veniva sancito il principio di estirpare” l’eresia” dagli stati dei “ Principi cattolici ”. Il Duca di Savoia Emanuele Filiberto si adeguò (seppur secondo molti storici di mala voglia) alle disposizioni del trattato ed emanò un Editto che prevedeva in sostanza il divieto di culto ai protestanti sulle terre del ducato. Nel febbraio del 1561 il duca organizzò inoltre un’importante spedizione militare per sgominare i valdesi, ma, le truppe sabaude, furono duramente sconfitte dall’eroica resistenza dei valligiani valdesi a Prà del Torno. Questa sconfitta fece capire al duca che i valdesi erano una realtà dura da sottomettere ed inoltre la situazione internazionale stava mutando a favore della riforma. Questi fatti indussero il duca a più miti consigli ed inoltre egli comprese che un’alleanza con i valdesi avrebbe reso più coeso e forte il ducato. Il duca affidò quindi al monsignor Filippo di Savoia- Racconigi il compito di stipulare con i valdesi una pace duratura. “Il 5 giugno (il 5 luglio secondo alcune interpretazioni) del 1561 a Cavour nella casaforte degli Acaia-Racconigi fu firmato l’importante accordo tra il delegato del duca di Savoia ed i rappresentanti dei Valdesi, accordo che concesse ai valdesi la libertà di culto.

Questo importante evento storico fu il primo riconoscimento in Europa dell’inviolabilità della fede religiosa rispetto alla politica. Ed oggi, una semplice lapide posta all’entrata della casa degli “ Acaia” in Cavour ricorda ai posteri uno dei più significativi tasselli posti sulla lunga e tortuosa strada della libertà”. Il programma di massima della Celebrazione: Giovedì 16 febbraio 2012 ore 20: Ritrovo piazza San Lorenzo davanti alla Casa degli Acaja – Racconigi e accensione fiaccole. Ore 20,30 Fiaccolata per le vie del paese fino a piazzale “ Tutto Mele”. Accensione grande “ Falò della Libertà”. Interventi Autorità Civili e Religiose Valdesi / Cattoliche.  Canti delle corali valdesi. Cordialità rinfrancanti

                                                                                                         

Dario Poggio

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