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Video. Il procuratore Giuseppe Amato archivia ma a Torino no ed ecco glia arresti

11/11/2011 9:15

GUARDA IL VIDEO AGGRESSIONE A UNA RAGAZZA A PINEROLO. IL PROCURATORE AMATO HA ARCHIVIATO SENZA FARE INDAGINI MA A TORINO HANNO INVECE DECISO DI INDAGARE E SONO STATI SCOPERTI GLI AUTORI.

GUARDA IL VIDEO QUI: https://www.youtube.com/watch?v=jZ20LzjLZNM

Il Procuratore Giuseppe Amato archiviava ma a Torino no e vengono arrestati

Il dibattito sull’efficienza della macchina della giustizia del pinerolese non si è ancora placato, quando ecco che una brillante operazione dei Carabinieri è destinata a gettare benzina sul fuoco. Il consigliere Massimiliano Puca in consiglio comunale ha detto così: “Dobbiamo mantenere il tribunale a Pinerolo per evitare di impoverire il territorio e non perché sia un esempio di efficienza, come sostenuto dalla maggioranza parlando della sede penale, ovvero della procura”. A sostegno della sua tesi, Puca ha citato a titolo di esempio una serie di fatti di cronaca noti a tutti noi. “Dalle condanne inflitte agli ultimi due procuratori, al procedimento ancora pendente per l’ex cancelliere. Dall’iniziale archiviazione dell’omicidio di Bruino (nonostante informative dei carabinieri e poi riaperto in seguito all’interesse da parte della nota trasmissione “Chi l’ha visto?” (Vedi il nostro articolo di dicembre 2010 con la notizia in esclusiva su:        http://www.vocepinerolese.it/public/Edizioni/PDF/Voce%20dicembre%20bassa%202010.pdf  ) “all’archiviazione della lista Falciani che esportavano illegalmente capitali in Svizzera, e al fatto che dall’inizio dell’anno si siano spesi solamente 250 euro in intercettazioni telefoniche”. Sì ma … chi è Massimiliano Puca, per snocciolare con sicurezza tante circostanze e fare un affondo così “irriverente”? E’ il giovane capitano dei Carabinieri, ora nella riserva, che dal 2004 al 2008 ha comandato la Compagnia dei carabinieri di Pinerolo, per poi lasciare l’Arma e mettere radici nella città della cavalleria. Abituato a fronteggiare le minacce di mafiosi e balordi, non teme certo di esprimere liberamente le proprie idee, anche se queste possono provocare dei mal di pancia, persino all’interno della sua compagine politica. C’è da credergli, quando dice di essere abituato a stare dalla parte della gente. Infatti, è entrato in politica, per la prima volta, alle amministrative di cinque mesi fa, facendo il pieno di preferenze e risultando il più votato nel PDL, superando candidati ben più esperti e “sulla scena” da molti anni. Una doverosa premessa per dire che i Carabinieri di Pinerolo, guidati dall’attuale comandante, il Capitano Paolo Iacopini, hanno recentemente eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere e due mediante affidamento presso una comunità, nei confronti di altrettanti cittadini rumeni, tra cui due minori, ritenuti colpevoli di una settantina di furti e un tentativo di rapina ai danni di una ragazza, avvenuto esattamente un anno fa in pieno centro storico. Per arrivare a ciò i Carabinieri hanno lavorato fianco a fianco con la Procura dei minori di Torino, che ha supportato i militari non archiviando il caso (come ha fatto il Procuratore Giuseppe Amato di Pinerolo) ma anzi, concedendo loro anche l’utilizzo di intercettazioni telefoniche. “Bene, bravi i carabinieri!” direbbe ancora una volta il lettore, chiedendosi tuttavia cosa abbia a che vedere questa brutta vicenda con il dibattito in corso. E qui è il dunque! Già nell’edizione di gennaio 2011Voce Pinerolese (consultabile su: http://www.vocepinerolese.it/public/Edizioni/PDF/Voce_gennaio_2011_bassa.pdf   ) aveva denunciato la troppa fretta posta nell’archiviazione di questo caso. Esattamente un anno fa, il primo novembre, una ragazza che abita in una via del centro storico di Pinerolo, mentre rientrava a casa verso mezzanotte, viene prima seguita e poi aggredita brutalmente, presa a calci e trascinata per terra per decine di metri da tre delinquenti, interessati alla sua borsetta. Una scena che lascia basiti, increduli, arrabbiati per tanta gratuita e sproporzionata violenza. Il filmato che pubblichiamo in esclusiva proviene da una telecamera di un esercizio commerciale presente nella via dove è avvenuta l’aggressione. Ci siamo attivati, abbiamo parlato con una persona che vive nella via e che ben conosce sia la vittima che la terribile aggressione. Abbiamo individuato il negozio ove dalle sue telecamere di sicurezza è stato registrato il filmato; abbiamo lavorato di fino, “et voilà” ecco il filmato che presentiamo in esclusiva. Il video dell’aggressione è a disposizione di chi lo desidera sul nostro sito, www.vocepinerolese.it  con l’unica avvertenza che si tratta di immagini forti che disturbano le coscienze delle persone perbene … e di chi crede ancora nella legalità e nella giustizia. Se poi in quei drammatici fotogrammi immaginiamo una figlia, una parente, una conoscente, un’amica, il dramma lascia il posto all’ira furibonda. I Carabinieri, sulla vicenda, avevano inoltrato un’apposita informativa alla procura di Pinerolo che … archivia! Sì avete letto bene, l’informativa viene archiviata. Malgrado i Carabinieri avessero richiesto tabulati telefonici e intercettazioni, interrogatorio o altro. Il caso è chiuso! E se a distanza di un anno, non fosse stato per la procura dei minori di Torino (che ha disposto anche l’uso delle intercettazioni, negate a Pinerolo), gli autori non sarebbero mai stati assicurati alla giustizia. Ha ragione, dunque, il capitano-consigliere a denunciare questa pericolosa tendenza? La risposta non spetta a me. Ai giornalisti spetta semmai il compito di raccontare i fatti, di documentare quel che accade. Certo, il dibattito in corso pone degli interrogativi inquietanti: è giusto avallare questo stato di cose? Se fossero stati arrestati all’epoca della tentata rapina alla ragazza, questi balordi avrebbero avuto il tempo di commettere ancora 70 furti? Se la procura di Torino avesse adottato lo stesso metro di giudizio di quella di Pinerolo, con a capo il procuratore Giuseppe Amato archiviando e risparmiando i soldi per le intercettazioni, col risultato di lasciare i malfattori in libertà, sarebbe stato un bene? E ancora, cosa intendono per efficienza i tanti politici che in questi giorni si affannano per prendere le distanze dalla coraggiosa denuncia del consigliere Puca? Ai lettori l’ardua sentenza. Vedi il filmato in esclusiva su www.vocepinerolese.it

 Dario Mongiello direttore@vocepinerolese.it

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