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VIDEO. Zona rossa e chiusure: finiamola di prenderci in giro. Pinerolo

20/03/2021 20:28

Zona rossa e chiusure: finiamola di prenderci in giro

Qui intervista a un rappresentante ambulanti non alimentari: https://www.vocepinerolese.it/video/2021-03-20/video-vogliamo-lavorare-nostro-diritto-protesta-ambulanti-extra-alimentari-19749

mentre qui la protesta del titolare del bar “La Svolta” di Pinerolo: https://fb.watch/4lYf6LfEDc/

 di Manuela Anzalone

Ci hanno creduto veramente! Hanno creduto davvero di poter essere sostenuti dal nostro Stato, hanno aspettato fiduciosi che le promesse diventassero fatti, hanno seguito le regole, hanno messo in sicurezza le attività.

Tutto per essere beffeggiati e depredati del loro diritto al lavoro.

Hanno aspettato ristori che non sono arrivati e se sono arrivati sono bastati a mala pena a saldare quella piccola spesa. 

E oggi, a distanza di un anno, sono al punto di partenza. 

Ma una cosa è cambiata: oggi vedono le cose per quelle che sono, oggi hanno imparato a chiamare tutto con il proprio nome. 

CIRCONDATI DA FANTASMI!  Tante belle parole ma seguite da zero fatti. Sapete, è nel momento della malattia che si vede veramente la bravura di un medico. E’ sotto la pioggia che salgono a galla i veri colori e i coloranti scompaiono. E’ nel momento vero di difficoltà, mentre sei sull’orlo di un burrone, che ti tira su chi veramente, porgendoti la mano, si prende cura di te. 

E i commercianti sono stati lasciati soli. Alcuni proprio a morire. 

Questa ennesima zona rossa è ridicola. Avete fatto un giro per la città? Tutti i cittadini sono in giro. E se in giro per la città ci siete andati avete sicuramente notato come le attività aperte lavorino tranquillamente. In sicurezza, si, quasi tutte, ma lavorano.

E poi ci sono loro: quei settori che sono chiusi. Fermi. Fermissimi.  Tutto il mondo fuori vive e loro no. Perché? Perché sono loro i responsabili della diffusione del virus? Loro? Solo loro? O forse qualcuno ha capito che, cavalcando l’onda del virus, è arrivato il momento di fare un po’ di piazza pulita? In questi mesi ho sentito delle affermazioni orribili… “Dobbiamo aiutare chi ce l’ha fatta perché ha dimostrato di avere fondamenta solide. Chi sta morendo, bè, tanto sarebbe stata una questione di tempo, sarebbe morto comunque” – “Questo virus ha fatto piazza pulita di tutte quelle attività che galleggiavano” - …. 

Aiutare i più deboli? Ma va! Queste sono solo le belle parole che si mettono in bocca le persone per lavarsi la coscienza. Realmente i più deboli sono destinati a morire, quindi non ha senso dar loro cibo e acqua per provare a salvargli la vita. 

Bè signori, io non ci sto. 

Gestisco una chat di commercianti e leggo ogni giorno i loro messaggi. Leggo ogni giorno le loro fatiche, i loro sogni spezzati, leggo parole di sconforto, vedo gente che molla, gente che si sente abbandonata, gente che non trova mani da stringere. 

Ora arriveranno i ristori? Bello, finalmente.  E invece no, hanno fatto i calcoli e si sono resi conto che se prenderanno qualcosa (perché molti di loro non rientrano nei parametri utili per i rimborsi) saranno nuovamente briciole. Briciole che non serviranno a sfamare la famiglia, a pagare i debiti accumulati, e far tornare un po’ di dignità.  Vi faccio un esempio per farvi capire: nell’ipotesi di un piccolo esercizio commerciale che nel 2019 ha fatturato 80mila euro e si è fermato a 40mila nel 2020 la perdita mensile media è di 3.333 euro, vale a dire i 40mila euro di incassi sfumati nell’anno divisi per dodici mesi. Essendo nella prima delle cinque fasce, a questo valore va applicato il criterio più “generoso”, quello del 60%: l’assegno statale sarà quindi di 2mila euro. Cioè il 5% del fatturato scomparso nell’anno travolto dal Covid. Avete capito? Avete capito bene?  Quindi di cosa stiamo parlando. 

Fateli lavorare e smettetela di fare parole. Parole inutili. 

Aumentate i controlli, fate in modo che le attività APERTE rispettino alla lettera le regole, MA FATELI LAVORARE! 

I commercianti  non hanno più forze, non hanno più obiettivi, non hanno più voce e nemmeno più lacrime. Ma oggi sono consapevoli di una cosa che forse questa situazione ha tirato fuori: LA LORO FORZA.   Cosparsi di cicatrici hanno scoperto riserve di forza, emerse in questa situazione, dove la vita ha messo tutti alla prova. Deboli che soccombono? No signori! QUESTA NON E’ LA STORIA DEI COMMERCIANTI DI PINEROLO!   

Una zona rossa fatta cosi non ha senso di esistere!  E i commercianti che hanno le attività chiuse non ci stanno più.  A cosa serve questo articolo? A rompere dei margini. Quei margini del silenzio. Il silenzio uccide, nel silenzio non è sano restare a meno che tu sia un super saggio in pace con te  stesso che ha voglia di sentire solo il rumore del suo respiro. Se non lo sei non rimanere in questo silenzio che può diventare assordante e può farti sprofondare nella disperazione.  Ho scelto il giornale di Dario Mongello per poter dare voce ai nostri commercianti. Fatevi sentire, dite la vostra, urlate la vostra rabbia e fate le vostre richieste. Non state nel silenzio! Non più! 

 

Manuela Anzalone

Nella foto Manuela Anzalone,  Giamapaolo Peiretti e Alessandro de "La Svolta" a Pinerolo

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