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La storia della musica, dei complessi e gruppi nel pinerolese

01/04/2020 16:50

La storia della musica nel pinerolese

 

di Piergiacomo Oderda

 

 

La “play list” allegata sotto forma di CD al nuovo testo curato da Vincenzo Mazzà ed Enrico Noello (“Appendice al libro La musica dal vivo. Anni '60 e '70 nel Pinerolese. La storia di Genti emergenti. Anni '80 nel Pinerolese. Con Appendice si esplorano anche gli anni '90 e 2000”, ed. Tripla E, 2019) permette di scorrere alcuni decenni di musica rock prodotta nel territorio pinerolese. Isidoro Galli canta “Parole sulla sabbia”, un brano che richiama immediatamente le atmosfere degli anni Sessanta con quel tessuto armonico di violini. LE' una poesia sull'amore, “parole scritte sulla sabbia della spiaggia, il colpo di vento le cancellerà... di te questa notte il tuo viso sognerò”. Come Galli, anche Enrico Bombardieri è morto prematuramente; con voce calda interpreta “My way” (Anka-Francis). La figlia ne ricorda la versatilità, “cantava canzoni di successo in diverse lingue possibili e gli piaceva mettere qualcosa di suo”. Ha partecipato al Festival di Castrocaro con Pippo Baudo, a fianco di Celentano e altri grandi cantanti dell'epoca. Una bella carriera è anche quella di Marina Ferrari che presenta una versione “live” di “Viva lei” con una voce capace di svariate modulazioni. Il brano “Estate non morire”, presentato al programma tv “Sereno variabile” è stato destinato ai juke box e diffuso con la sua voce su Rai 2 in un programma di orchestre. Carlo Salvi canta “Domani”, una musica ballabile con un'accattivante introduzione chitarristica su base di organo Hammond. Il brano è stato composto al termine di un'avventura amorosa, “amica resterai, è ciò che mi dirai”. Salvi ha inciso una raccolta di brani su musicassetta Sombrero, premiata con una discreta affermazione sul territorio. Segue, sempre di carattere ballabile, “Oh Margaret”, suonata dal complesso I Mazzà. Il brano proietta il gruppo sul palco dell'Ariston al Festival delle Due Riviere. La chitarra di Ilario Mazzà emerge sul “sound” del gruppo, la registrazione rivela un vinile “colpito dai segni del tempo”. La voce dialoga con sax struggenti, sempre su sottofondo di organo Hammond,  in “Solo tu”, la prima canzone composta da Giorgio Fattori, suonata con i Faraoni, compagine a cui approda nel 1975. “Senza te non posso stare neanche un minuto”, l'amore è sempre al centro dell'attenzione. Ancora oggi Fattori si dedica alla realizzazione di Basi Midi o Basi Audio professionali con strumentazione reale, principalmente di liscio. Carlo Salvi canta con Enzo Vasapollo “Something you got”, ancora registrazione “live” a cura del gruppo “Rinaldo e i 3 assi”. Il gruppo si è esibito per la presentazione del testo “La musica dal vivo, anni '60 e '70 del Pinerolese”. L'ultima testimonianza degli anni '60 e '70 è “Fantasy” a cura degli “Amici del Liscio”, sotto la direzione del maestro Guido Lageard, “un creativo della fisarmonica”, “la prima orchestra sul nostro territorio a suonare un tipo di musica da ballo diverso dal folklore tradizionale”. La registrazione “live” è contrassegnata in particolare dal sax di Danilo De Mar. Simpatica la presenza nella traccia delle voci degli astanti che chiudono il brano con un meritato applauso.

La sezione dedicata agli anni '80 e '90 inizia col ritmo di “Love you sometime” (1987) di Lorenzo Savorè, cantata dagli Anatema. Ne parla Douglas Docker di Los Angeles, un nome che ricompare in altre “band”. Si tratta di una “melodic metal band” dove chitarra e tastiere fanno da padrone. I Sesto Senso cantano “L'ultimo sogno del lupo” (2000). L'effetto “wa wa” della chitarra contrappunta i versi di Michelangelo Banchio, “ho sognato di essere un uomo, correre libero nella terra della libertà... non ho ucciso mai per vendetta, non ho mai chiesto pietà”. Originale l'improvvisa conclusione del brano. Il gruppo ottiene un successo di critica al controfestival di Sanremo del 2005. Il delicato sax di Enzo Parise dialoga in “Simona” con una sognante base di Paolo Gambino, tastierista pinerolese che ha suonato anche con Finardi. Il gruppo “La nuova équipe” vinse nel 1982 il Festival dei Borghi a Borgomanero. “Rock 800” è il brano di maggior successo de “La cellula generatrice” di Luserna. La foto mostra uno dei coautori del libro, Enrico Noello, in febbrile azione alla batteria. Al ritmo hard rock dell'inizio del brano, seguono melodie similar barocche alle tastiere e “improvvisazioni tipicamente alla Jethro Tull” del flauto. L'insieme dà l'idea a tratti di una composizione di musica contemporanea. Segue “Scappa” con le voci di Alberto Bassani e Guido Rossetti, coautori del brano. Il gruppo si chiama “Affittasi cantina”, “voglia di uscire... dov'è la tua giustizia?”. Scrivono gli autori dell'Appendice: “i testi di chiara ispirazione comunista-libertaria spaziano dal più dichiarato anticapitalismo all'analisi delle problematiche sociali”. Seguono gli impulsi velocissimi per l'hard rock di “Senso del dovere”, a cura dei “Delinkuere”, formati in origine da Ronzino, Rossetti, Ghidella e Carlo Decanale, noto come “Karenza”, “uno dei collettivi punk di ispirazione libertaria più prolifici”.

“Saltuariamente ragiono per punti interrogativi... sfreccio con il mio caterpillar tra i cunicoli dell'io... saltuariamente abuso di locuzioni avverbiali”. Grammatica e poesia vengono declinate alla voce da Nicola Giordano per le Officine Lumière (“Caterpillar”). Segue l'atmosfera suggestiva di “Camel spine snap” dei Perroquet, creata dai virtuosi della chitarra, Eros Roman e Andrea Ghidella, coautori del brano. All'improvviso dà loro manforte la voce del californiano John Regardie. La musica elettronica ben si accorda con la copertina del disco degli Area 51 dove scorgiamo un Ufo che attraversa un tramonto pinerolese; si tratta della canzone “Night time” con le voci di Mio Nakamura e Dougles Docker. Si termina con la chitarra solista di Mario Bellia per “Fibre di vegetazione” degli “Esdra”, con le voci di Roby Salvai e Lucio Cassinelli. Il gruppo nasce a Pinerolo nel 1978, la foto, in cui il nome del gruppo su un muro scalcinato sovrasta i musicisti, è la copertina della musicassetta incisa negli studi della Sombrero Record. L'Appendice rappresenta una preziosa antologia che documenta il flusso musicale di quegli anni, Noello parla di un “magma creativo” particolare. Vanno tuttavia ancor più ringraziati i musicisti, talvolta impegnati in più progetti musicali, che hanno animato un'era in cui i giovani non potevano ancora disporre delle attuali piattaforme musicali sul web.

 

Piergiacomo Oderda

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