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Rivoluzione giudiziaria, prescrizione abolita, a prescindere da una vera riforma giudiziaria!

02/01/2020 0:00
di Samantha Valfrè
Ecco la rivoluzione giudiziaria, finalmente entra in vigore l’abolizione della prescrizione, nessuno dovrà restare impunito. Un anno fa venne approvata, il famigerato contratto di governo giallo-verde prevedeva questa misura, la lega mise una proroga di un anno all’entrata in vigore, in quanto volle subordinarla ad un effettiva riforma del sistema giudiziario. Questa riforma non c’è stata, perché da giallo-verdi siamo passati a giallo-rossi, in questo tripudio di colori l’anno è passato e la prescrizione è stata abolita, a prescindere da una vera riforma giudiziaria! L’abolizione non è però totale come può sembrare ma è prevista dopo il primo grado di giudizio, quindi se i tempi della giustizia continuano ad esser lunghi, il reato può comunque andare in prescrizione, pare, infatti, che sia proprio in questa finestra giudiziaria che la prescrizione sia maggiormente sfruttata. Inoltre con la sua abolizione potremmo incorrere in un allungamento smisurato dei processi, perché non essendoci più il rischio di prescrizione non si ha più la necessità di giudicare velocemente un colpevole che altrimenti rischia di farla franca, di contro con la prescrizione c’è sempre il rischio che il reato in prescrizione ci vada per un motivo o per un altro, visto che i tempi della giustizia sono infiniti. Allora questa prescrizione serve o non serve? Sembra di essere in una partita di pallone, dove il fuorigioco è presente, o meno, a seconda del punto di osservazione dell’arbitro o del tifoso che lo giudica. Forse quello che servirebbe veramente è una riforma della giustizia a tuttotondo, bisognerebbe innanzitutto fare una distinzione tra i vari reati, in modo che per quelli gravi non si ponga neanche il problema della prescrizione, non bisognerebbe dare la possibilità di attaccarsi a troppi vizi di forma per poter allungare i tempi e rimandare il giorno del giudizio, bisognerebbe che in funzione degli stipendi generosi che ricevono i dipendenti pubblici, perché altro non sono i giudici, i magistrati e via discorrendo, svolgano una congrua attività lavorativa, e applichino la legge a favore della comunità che rappresentano, in modo da garantire la sicurezza della nazione. Fondamentalmente il problema è sempre lo stesso che la politica si focalizza su questioni che nascondono il vero problema. Un cittadino mediamente intelligente non pensa alla prescrizione di un reato, pensa alla propria sicurezza, se il sistema giudiziario funziona esce di casa senza avere troppi timori, e se dovesse succedergli qualcosa sa che avrà lo stato dalla propria parte a difenderlo e il criminale che lo ha offeso verrà punito a prescindere dalla prescrizione, perché la giustizia avrà fatto il suo corso in tempi dignitosi, che garantiscano una rapida condanna in caso di colpevolezza o una rapida assoluzione in caso di innocenza.
 

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