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Pd, il punto di vista del Nord Ovest Paolo Furia alla Festa Unita a Torino

01/09/2019 15:24

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di Piergiacomo Oderda 
«Difficile introdurre una discussione che prescinde dalle trasformazioni inaspettate degli ultimi giorni». Paolo Furia, segretario regionale del PD, usa il termine “frastornati”, introducendo il dibattito alla festa dell'Unità di Torino che vede presenti Vito Vattuone e Vinicio Peluffo, rispettivamente segretari regionali del PD per Liguria e Lombardia. Furia riflette sull'«accordo di livello politico» nazionale. «Il Movimento 5 Stelle è caratterizzato da una base elettorale variegata, in alcuni casi proviene da un voto di sinistra che ci ha voltato le spalle». Utilizza la metafora delle “due gambe”, per la prima è «tutto sbagliato, folle, si snatura il PD»; per l'altra, «fallita la logica del governo gialloverde, tanto vale provare». La segreteria nazionale «cerca di tenere il punto, non si fa il governo a tutti i costi, solo se alcune condizioni sono rispetate». Non due vicepremier, se già Conte è dei 5 Stelle, no al decreto sicurezza, «sì all'europeismo critico ma convinto». «Abbiamo bisogno di riportare a Roma il punto di vista del Nord Ovest, un ecosistema importante nel triangolo industriale, una forma di coordinamento e cooperazione che non metta in condizione di competizione costante ma di collaborazione».
Interviene Vito Vattuone definendo il Nord Ovest come «un tessuto produttivo importante» a cui la Liguria contribuisce con lo sbocco sul mare. Nello «specchio acqueo del Mediterraneo allargato» passa il 25% delle merci, in Italia entra via mare il 75% delle merci. La situazione «in forte sviluppo non può prescindere da un sistema di infrastrutture». Invoca TAV, Terzo Valico, Gronda per «intercettare le merci dal Nord al Sud dell'Europa», infrastrutture che «consentano di avere un transito merci su rotaia adeguato». Ammette che «quando si fa una strada, qualcosa succede; fare un tunnel sulle Alpi non è un danno così enorme rispetto alla qualità della vita». Il 14 agosto si è ricordato il crollo del ponte Morandi, «una tragedia enorme, gli inquirenti raggiungeranno la definizione di chi ha avuto responsabilità, una tragedia anche dal punto di vista economico».
Vinicio Peluffo coglie nelle feste dell'Unità l'occasione «per discutere della sfida complicata che viviamo come comunità politica, per tirare fuori i dubbi legittimi, per aprire il più possibile anche alle idee più diverse». Dare vita ad un governo “di svolta” secondo Zingaretti, “di novità” secondo Conte non dev'essere «giustapposizione di due programmi diversi». In un incontro a Roma con sindacati e segretari regionali hanno ricevuto un “librozzo” dove le prime due pagine consistono nei “titoli” condivisi con i 5 Stelle. «O si declinano questi titoli, altrimenti è difficile che si vada avanti». Peluffo sostiene che vada evitato il “racconto” che «questo governo nasca con l'opposizione politica del Nord», dato che tutte le regioni sono governate dal Centro destra. Va evitato che «il racconto di questo governo sia contro o disattento rispetto a questa parte del Paese». Pone alcune scelte in termini di programma, la riduzione del carico fiscale per i ceti meno protetti, sì alle infrastrutture.
Dal pubblico radunato in cerchio intorno ai responsabili politici emergono alcune sottolineature. Si ricorda la necessità di «recuperare risorse dall'evasione fiscale, di agganciare le pensioni al costo della vita, chi ha la fortuna di lavorare a tempo indeterminato non può non sapere con certezza quando si va in pensione».
 
Piergiacomo Oderda
 

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