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Le fotografie di Max Ferrero

05/01/2019 20:30

di Piergiacomo Oderda 

Le fotografie di Max Ferrero nel corridoio dell’Accademia di medicina a Torino creano un sussulto nel visitatore. Un paziente si stiracchia quasi a raccogliere il tepore del sole che penetra tra le sbarre, il compagno di stanza “entra in macchina” avvicinandosi all’obiettivo mentre uno specchio rimanda l’immagine della sua nuca. “Nocchier che non seconda il vento” è il titolo del viaggio negli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) italiani, alla vigilia della chiusura. Max Ferrero omette “Pazzo è” nel titolo tratto dall’atto quarto della tragedia “La Merope” di Scipione Francesco Maffei (1713). Nell’Opg di Montelupo Fiorentino ritrae un teschio tatuato a tutta schiena, mentre la luce circonda i lineamenti della testa del paziente. Tatuaggi molteplici, stavolta all’aperto, spiccano su un paziente di Reggio Emilia, con un sapiente gioco di ombre sul viso.
Nel saggio introduttivo, Marco Pelissero, professore di diritto penale all’Università di Genova, accenna alla «prassi applicativa (talvolta in violazione dei diritti umani)». Il paziente, rannicchiato in un letto sgangherato ma sempre illuminato dai raggi di sole ne è piena espressione. Si imprimono nella memoria due teste chinate, una in primo piano, una sfocata; ugualmente colpiscono lo sguardo di una donna rivolto verso la finestra e una mano appoggiata ad una stampa religiosa (Aversa, in provincia di Caserta). Bruno Mellano, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, racconta dell’ultimo ospite che ha lasciato Barcellona Pozzo di Gotto l’anno scorso; il limite invalicabile per la chiusura degli Opg era il 31 marzo 2015. Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, si è trasformato in “Struttura polimodulare per Rems provvisorie”. Le “Rems” sono le “Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza” e si basano sulle capacità delle strutture regionali di offrire effettivi percorsi riabilitativi, «sussidiari alla presa in carico dei malati da parte dei servizi sociali», come scrive ancora Pelissero. Ma la Rems citata contava 159 presenze a fine novembre contro la capienza di 120. Mellano si occupa anche della mancata riforma degli articoli 147 e 148 del Codice Penale, la mancata attuazione delle articolazioni psichiatriche che determinano una difficoltà nella gestione del disagio psichico in carcere.
Un paziente afferra le sbarre con occhio torvo. Un accenno di speranza è rappresentato dalla fotografia di un colloquio, un intreccio di mani, una carezza sotto il mento di un paziente. La mostra rappresenta un monito anche per i giornalisti, è sostenuta dagli allievi del Master di Giornalismo “Giorgio Bocca”. Il presidente, Marco Bobbio, scrive su come il ruolo dei giornali abbia aiutato «la commissione d’inchiesta guidata dal senatore Ignazio Marino a rendere pubblici i disagi che si vivevano negli Opg e a costruire un consenso nell’opinione pubblica verso il loro superamento. Nell’interesse dei pazienti e della cittadinanza tutta».
Piergiacomo Oderda
 

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