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Scandalo AGESS. La lotta per la verità continua. Esposto di Leggieri e Martinat

14/03/2018 10:01

L'ex assessore del comune di Pinerolo Manlio Leggieri e l'ex sindaco di San Secondo di Pinerolo Luciano Martinat , hanno inviato un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti in relazione allo scandalo, senza fine, dell'AGESS s.p.a.  L'esposto, a differenza di quello depositato dal Sindaco  di Villar Perosa Marco Ventre e di Rosanna Vecchietti, capogruppo M5S di Torre Pellice, si concentra, in particolare su due punti:

 - la firma dei documenti di fusione delle 3 Comunità Montane in un'unica Comunità, documenti da cui non risulta nessuna evidenza che si sia portato a conoscenza dei firmatari i debiti pregressi della Comunità Montana della Val Pellice;

- la delibera 667 del 13 dicembre 2017 dell'ATo 3 (Consorzio di Bacino) in cui si accoglieva la richiesta della Unione Montana della Val Pellice di dilazionare in 10 anni il 60% della rendicontazione dei PMO (Piani di manutenzione Ordinaria) dal 2004 al 2017.

E' evidente che, finalmente, ci sono ancora uomini e donne coraggiosi che vogliono, e chiedono, che sia fatta piena luce su una vicenda legata, anche, a uno sperpero del denaro pubblico e di una successiva "gestione" del buco economico fatta con troppa leggerezza e con punti ancora oscuri. Anche questo giornale chiede agli organi giudiziari di far emergere definitivamente le eventuali responsabilità e far pagare ai responsabili quanto, eventualmente, dovuto.  Continueremo a seguire il caso.

Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it  

Questo il comunicato stampa relativo all'esposto.

"Il 13 dicembre 2017 l’assemblea dell’Autorità di Bacino torinese ha approvato all’unanimità quanto disposto nella delibera 667, vale a dire di accogliere la richiesta della Unione Montana del Pinerolese di dilazionare in 10 anni la rendicontazione di parte dei fondi assegnati ai Comuni di quella valle per la manutenzione idrogeologica. Letta così, sembra una normale operazione finanziaria  decisa in un Ente pubblico, causata dai soliti ritardi burocratici. Ma così non è: nella realtà con quella delibera si è scritta una delle più brutte pagine della politica della Va lPellice del dopoguerra! Ricapitoliamo in breve: nel 2004, dopo poco più di tre anni dalla nascita, viene decretato il fallimento della AGESS S.p.A., (Agenzia per lo sviluppo sostenibile), una società fortemente voluta dalla “sinistra” della Valpellice e che in soli tre anni aveva accumulato debiti per oltre 4 milioni di euro: un vero e proprio record di incompetenza e mala gestione sulle spalle dei giovani: infatti si trattava in gran parte di fondi erogati dalla CEE per lo sviluppo del lavoro giovanile e che ora dovranno essere ripagati con i soldi dei contribuenti.  Nel 2010 le tre Comunità Montane (Val Pellice, Chisone-Germanasca e Pinerolese Pedemontano) si fondono in un unico Ente. Però nessuno, guarda un po’, mette agli atti che esiste un debito pregresso, generato dalla Comunità Montana Val Pellice: eppure erano passati più di 5 anni dalla sentenza di fallimento e in più nel 2009 il Curatore del fallimento AGESS era convenuto in giudizio davanti al Tribunale di Pinerolo per l’erogazione dell’importo di € 2.079.358,35. Come è possibile che né i politici del tempo (Presidente, Giunta e Consiglieri) né la Segretaria Generale abbiano controllato debiti e crediti pregressi e non si siano accorti di un debito di tale importanza? Chi di noi comprerebbe un’automobile o un immobile senza che il notaio accerti la presenza di ipoteche? Per cui, com’è possibile che nessuno dei politici a conoscenza dei fatti ne abbia portato a conoscenza la Giunta che ha firmato l’atto di fusione, a cominciare dal Presidente della ex Comunità Montana della Valpellice? Questa è la domanda che si sono posti Luciano Martinat, ex Sindaco di San Secondo di Pinerolo, e Manlio Leggieri, ex Assessore al Bilancio di Pinerolo, e sulla base della quale hanno presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti regionale, chiedendo al Procuratore Generale di verificare la presenza di evidenza di reati e di responsabilità personali. Si tenga conto che ormai il “buco” generato dal fallimento AGESS sta avvicinandosi paurosamente ai 10 milioni di euro, considerato non solo il monte fallimentare, ma anche le ingentissime spese legali (che sono servite a tentare di raggiungere i tempi di prescrizione, visti i risultati quasi nulli) e in più l’importo delle perdite sulle vendite immobiliari (i fabbricati di Torre Pellice e Pinerolo)."

Nella foto da sinistra Manlio Leggieri e Luciano Martinat

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