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Picchiato gay: due extracomunitari lo salvano dal pestaggio. Pinerolo

16/12/2015 8:00

Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it

Un bruttissimo episodio di violenza è avvenuto a Pinerolo. Un uomo, un omosessuale, è stato selvaggiamente picchiato l'altro giorno, nel pomeriggio, mentre si trovava nella strada, a lato dei giardini della stazione. Guarda il video qui:   http://goo.gl/ZUPEHC  .   Un ragazzo 25enne, che era insieme ad alcuni amici (con loro c’era almeno una ragazza) si è avvicinato a Michele (nome di fantasia per evitare l’identificazione) che era seduto dentro la sua auto. Il giovane, (che aveva una stampella), prima ha colpito il parabrezza dell’auto e poi ha cominciato a inveire contro Michele.

“Mi ha urlato “ho un filmino su di te. Hai infastidito mio nipote”  – ci racconta Michele -  ma cosa dice, gli ho risposto. Sono uscito dalla mia auto e mai l’avessi fatto. Quel giovane mi ha subito colpito in faccia con la sua stampella. Una botta terribile, poi una serie di pugni sempre in faccia. Ho cercato di difendermi in qualche modo ma è stata dura”.

Per fortuna, due extracomunitari, che erano presenti nei giardini della stazione ferroviaria,  intervengono  immediatamente per aiutare Michele e, con la forza, allontanano l’aggressore.

“Meno male che c’erano quei due ragazzi extracomunitari che mi hanno aiutato  –prosegue Michele – altrimenti non so come sarebbe finita. Quel giovane che mi picchiava mi sembrava una furia imbestialita. Vorrei ringraziare quei due ragazzi che mi hanno aiutato. Sono stati i miei angeli”.

Superato lo choc Michele sale in auto e mentre si avvia verso la caserma dei carabinieri incrocia l’auto dei militari.

“Quando ho visto i carabinieri sono tornato indietro: i militari avevano già individuato e fermato il mio aggressore.”

Nonostante la presenza dei carabinieri l’aggressore ha continuato con la sua arroganza e violenza.

“Non ci volevo credere – prosegue Michele – quel ragazzo, davanti ai carabinieri, ha detto: se avessi avuto una pistola ti sparavo.  Sono rimasto basito. Avevo il labbro che sanguinava ma i carabinieri mi dicono; " mi dia un documento e si sieda in macchina. Poi…”.

Michele fa una pausa: “preferisco fermarmi qui.  Meglio non aggiungere altro su questo ultimo episodio.”

Michele ha la faccia gonfia, un occhio nero e tanta tristezza nel cuore.

“In ospedale mi hanno dato cinque giorni di prognosi. Per fortuna non ho nulla di rotto. Ma il vero dolore non è tanto quello fisico bensì quello che porto dentro.  Eppure non vado in giro con le scarpette rosse e i tacchi a spillo. Sono una persona normale che vive la sua omosessualità. Ma questa non deve essere vista come una colpa. Io sono un uomo libero e da uomo libero chiedo di poter circolare liberamente in città senza che nessuno mi faccia del male. E’ vietato stare con uomo? Posso avere rapporti con gli uomini o è vietato?”

Michele, quando ci parla, è ancora molto scosso.

Secondo lei perché è stato picchiato?

“Non ne ho idea. E’ tutto così assurdo. Io sono omosessuale, ho girato il mondo, ma non ho mai vissuto un’esperienza simile. Terribile. Mi dà persin fastidio dire che sono omosessuale: io sono una persona. Ma se queste persone ignoranti e violente pensano di farmi paura si sbagliano. Continuerò a uscire di casa e frequentare le persone, il mondo. Non sono più giovane, ho già una certa età, ma la mia libertà la difenderò con tutte le forze che mi rimangono.”

 

Abbiamo raccolto anche la testimonianza di un autista di un bus che ha assistito alla scena.

 “Sono rimasto impressionato – afferma – i pugni erano di una violenza inaudita. Non so come sia riuscito a stare in piedi. Quell’uomo ha cercato di difendersi ma inutilmente.”

E adesso, Michele?

"Spero di dimenticare tutto. Ma non è facile."

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